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Come ottimizzare il recupero atletico da infortuni calcio

24/07/19 18.45 / di Lorenzo Lo Castro

come-ottimizzare-il-recupero-atletico-da-infortuni-calcioA seguito di un infortunio la procedura corretta per il recupero degli atleti richiede anche l'intervento dei preparatori atletici il cui compito è quello di reintegrare la condizione fisica del giocatore antecedente al verificarsi del danno. In questo articolo spiego i passaggi fondamentali del processo .

 

Nella mia attività di personal trainer e preparatore atletico sono sempre molto attento alla prevenzione degli infortuni. Quando però si verificano comunque, bisogna sapere esattamente come intervenire, senza sostituirsi ad altre figure di fondamentale importanza come medici, chirurghi o fisioterapisti. Per questa ragione mi concentrerò solo sulle fasi che non hanno a che vedere con l'ambito strettamente sanitario.

 

Cosa si intende per infortunio?

Negli anni si sono alternate varie definizioni per descrivere e classificare un infortunio. Solo nel 2007  si è giunti ad una definizione accettata dall'intera comunità scientifica e di medicina dello sport.

Un infortunio è stato definito come un qualunque evento traumatico causato da un trasferimento di energia che supera le abilità del nostro corpo nel mantenere la sua integrità strutturale e/o funzionale, che avviene durante la pratica sportiva. Un infortunio è considerato tale se causa la perdita di 1 o più giorni dalla pratica sportiva.

 

Gestione infortuni calcio e ruolo del preparatore atletico

Recenti studi UEFA mostrano come l’incidenza media di infortuni (più o meno severi) durante una partita di calcio sia del 2%.
Il recupero da un infortunio è un percorso molto complesso, che prevede la piena collaborazione di un team di professionisti al servizio dell’atleta. Nel momento in cui ci approcciamo ad un infortunio dobbiamo aver chiaro le seguenti fasi:

  • Immediata gestione post-infortunio (metodo R.I.C.E.)
  • Diagnosi
  • Chirurgia e post chirurgia (se necessaria)
  • Risoluzione del dolore, gonfiore ed infiammazione
  • Recupero dell’articolarità
  • Recupero della forza
  • Recupero della coordinazione neuromotoria
  • Recupero delle gestualità sportive specifiche
  • Ritorno allo svolgimento della pratica sportiva

Il ruolo del preparatore atletico si inserisce dalla fase del recupero della forza. I primi step del recupero sono infatti completamente a carico delle figure sanitarie dei medici e dei fisioterapisti.

Nello stabilire il corretto percorso di recupero è importante pensare al nostro obiettivo finale e da quello creare tutti i presupposti per raggiungerlo. Come preparatori atletici  il nostro obiettivo deve essere quello di restituire un atleta (che sia professionista o meno) alla pratica sportiva in totale sicurezza e ai livelli precedenti l’infortunio riducendo al minimo il rischio di re-infortunio.

Tornando alle fasi del recupero, data la mia specializzazione, mi occuperò di quelle in cui il preparatore atletico partecipa attivamente.

 

Fasi per la gestione del infortunio di un calciatore

 

Fase di recupero della forza

Nella fase di recupero della forza si ha ancora un lavoro misto, in cui fisioterapista e preparatore lavorano in sinergia. L’obiettivo deve essere quello di ristabilire una corretta simmetria di forza, andando a lavorare progressivamente sull’arco del movimento, sull’esercizio e agire sul carico solo successivamente. È importante infatti non andare a sovraccaricare l’atleta prima che esso non sia in grado di eseguire con la massima qualità il movimento richiesto.

Allo stesso tempo, dato che la stabilità del core (ovvero la stabilità tra i tessuti muscolari coinvolti) è essenziale per lo sviluppo di forza e potenza, dovremo lavorare sul potenziamento di esso, sia in termini di forza che di coordinazione muscolare. Infine, in questa fase andremo ad intensificare la componente aerobica in quanto essenziale per garantire il ritorno in campo senza rischio di ricadute.

 

Fase di recupero della coordinazione neuromotoria

La fase successiva che prevede il recupero della coordinazione neuromotoria ha come obiettivo ristabilire la corretta esecuzione dei gesti motori. È importante quindi andare ad analizzare, mediante test specifici, quali sono i pattern di movimento deficitari, focalizzando il lavoro su di essi.

Ad esempio, in un recupero da LCA, in questa fase ci troviamo comunemente a dover ristabilire il corretto assetto delle ginocchia durante l’esecuzione di gesti dinamici (es. atterraggio da un salto, cambio di direzione), le quali tendono ad acquisire un atteggiamento valgo. In questa fase avvalersi di strutture in cui è possibile sottoporsi ad allenamenti neuromotori con tecnologia video-feedback (es. ProsperiusLab), risulta fondamentale nel recupero ottimale delle prestazioni.

 

Recupero delle gestualità

Infine, l’ultimo gradino prima del ritorno allo sport prevede il recupero delle gestualità sport specifiche. L’obiettivo di questa fase è quello di recuperare la corretta tecnica di corsa (nel caso di infortuni agli arti inferiori). Inoltre dovremo recuperare i movimenti sport specifici (es. tirare, placcare, contrastare) e raggiungere livelli di intensità che poi l’atleta ritroverà in allenamento ed in gara.


La preparazione atletica quindi, oltre ad essere basilare per ottimizzare le prestazioni degli atleti è essenziale anche per evitare infortuni e per gestire il post trauma. Allo stesso modo anche la tecnologia può rivelarsi un valido supporto alle competenze tecniche dei preparatori. Un sistema di tracking come Hitrech, può fornire informazioni utili per prevenire infortuni e per verificare l'andamento del  recupero.

 

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Lorenzo Lo Castro

Scritto da Lorenzo Lo Castro

Preparatore atletico laureato in Scienze Motorie all'Università di Urbino e specializzato con merito nella migliore Università di sport science d’Europa (University of Birmingham, U.K), dove solamente 20 studenti al mondo vengono ammessi ogni anno.

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